Basta PFAS!

BASTA PFAS! è la campagna di Legambiente per la lotta a favore dell’abbattimento dell’inquinamento delle acque da sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) che interessa alcuni territori della regione Veneto.

 

Inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) delle acque superficiali e delle falde acquifere nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova. 

A partire dal 2013, in seguito agli eventi verificatisi negli Stati Uniti in Ohio, dove l’azienda DuPont fu imputata d’aver inquinato per oltre cinquant’anni le falde acquifere di 70 mila persone, anche in Europa vennero avviate una serie di ricerche.

Uno studio del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) determinò la presenza di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) in molte aree d’Italia, ed in particolare in Veneto il quale fu riconosciuto come la regione  maggiormente interessata dall’inquinamento da PFAS. Da questo studio preliminare è emerso che ben trenta comuni distribuiti tra le province di Vicenza, Verona e Padova sono interessati dall’inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere dovuto alla presenza di questi composti. Per questo motivo la Regione Veneto e l’ARPAV sono state invitate dal Ministero dell’Ambiente ad intraprendere una campagna di determinazione di queste sostanze dannose per l’ambiente e per la salute umana e a svolgere un’attenta analisi della loro diffusione sul territorio.

A seguito degli studi intrapresi è stata individuata l’azienda “Miteni” nel comune di Trissino (Vi) come principale fonte di contaminazione, essendo l’unica azienda del Nord Est d’Italia a produrre sostanze perfluoroalchiliche.

Dal 2013 ad oggi Legambiente e il Coordinamento Acqua Libera dai PFAS si battono per spingere la Regione Veneto ad intraprendere ed attuare le corrette pratiche per abbattere l’inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere del territorio veneto dovuto alla presenza delle sostanze perfluoroalchiliche e per tutelare la salute di tutta la popolazione esposta.

 

Approfondimenti:

Per ulteriori approfondimenti clicca qui 


 Firma anche tu la petizione qui


News|Documenti|Stampa