Depurazione e affluenti da attenzionare: un parco fluviale per la rinaturalizzazione del medio corso dell’Adige
San Giovanni Lupatoto, 14 giugno 2025 comunicato stampa
Depurazione e affluenti da attenzionare: un parco fluviale per la rinaturalizzazione del medio corso dell’Adige
“Operazione fiumi” scatta una fotografia dello stato di salute delle acque: restano da attenzionare i depuratori e gli affluenti che attraversano le aree contaminate
La campagna itinerante “Operazione fiumi – Esplorare per custodire” di quest’anno si avvia alle battute finali e nella sua penultima tappa arriva nel veronese sulle sponde dell’Adige. Il fiume soffre sotto il peso del carico antropico e presenta diffusi pesticidi e tracce di inquinanti, anche con l’apporto dei suoi affluenti; resta inoltre da attenzionare il tema della depurazione. “Operazione fiumi” è realizzata da Legambiente Veneto con il supporto tecnico di Arpav, il contributo di COOP Alleanza 3.0 e BCC Veneta Credito Cooperativo e con il patrocinio delle Autorità Distrettuali di Bacino del fiume Po e delle Alpi Orientali.
Dal veronese oggi si presentano i risultati dei monitoraggi effettuati da Legambiente lungo il corso dell’Adige, che interessa anche il territorio padovano e polesano. Sono infatti sette i punti campionati dai volontari durante il mese di maggio: tre in provincia di Verona (Bussolengo, Zevio e Legnago), due in provincia di Rovigo (il capoluogo e Rosolina) e due anche in provincia di Padova (Masi e Anguillara Veneta). I sette punti sono stati scelti in collaborazione con Arpav, e infatti non coincidono con quelli solitamente monitorati dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente, proprio perché l’indagine di Legambiente è realizzata in modo da affiancare e integrare le indagini e i continui monitoraggi sui corsi d’acqua effettuati da Arpav stessa, restituendo ogni anno un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione in termini di sostanze inquinanti.
Sul fronte della depurazione, l’Adige presenta concentrazioni elevate di escherichia coli soprattutto in tre punti: Zevio e Legnago in provincia di Verona e Masi in provincia di Padova. I valori riscontrati in questi siti di campionamento sono tali da sconsigliare l’utilizzo diretto in orticoltura; le situazioni sono ancora più gravi a Legnago e Masi, dove si supera il limite di 5000 unità batteriche MPN/100mL che è quello allo scarico di un depuratore (rispettivamente 7915 e 6488). Dal punto di vista dei nutrienti, invece, come riporta la scheda di bacino idrografica di Arpav, la qualità delle acque è generalmente positiva, anche se molti punti dei torrenti affluenti, monitorati nella pedemontana veronese e vicentina, non raggiungono il livello buono richiesto dalla Direttiva UE per l’indice LIMeco.
Al suo ingresso in Veneto il fiume Adige si presenta con un buono stato di qualità chimica delle sue acque, mantenendolo sostanzialmente fino alla foce in Adriatico. I pesticidi risultano però molto diffusi: Arpav rileva AMPA (prodotto di degradazione del Glifosate) nella Fossa Rosella e nel Torrente Chiampo, Boscalid, Dimetomorf, Metalaxil e Metalaxil-M nella Roggia Vienega e Pesticidi totali nella Fossa Rosella; dai monitoraggi di “Operazione fiumi” del 2024, inoltre, sono risultate tracce di glifosate ma inferiori al limite di legge di 0,1 μg/L in tutti i punti campionati.
Infine, per poter monitorare con cura e precisione lo stato di salute dell’Adige è necessario tenere sempre attenzionati i suoi affluenti. Sempre Arpav segnala infatti che contributi di contaminazione delle acque arrivano dai suoi affluenti Alpone e Rio Rodegotto, che presentano tracce di Pfos (sostanza che fa parte della famiglia Pfas) sia per colpa di scarichi industriali che da contributi di falda contaminata dalla nota questione Miteni.
“Con “Operazione fiumi” non ci limitiamo al monitoraggio della qualità delle acque, che è ovviamente fondamentale, ma vogliamo anche avvicinare il pubblico alla conoscenza e fruizione sostenibile dei fiumi, nonché alla comprensione del loro ruolo ecologico anche per le nostre vite. La tutela dei corsi d’acqua infatti è fondamentale in un’ottica – da adottare con sempre maggiore urgenza – di contrasto ai cambiamenti climatici, che impongono di intervenire in maniera decisa e improntata alla rinaturalizzazione” spiega Giulia Bacchiega, portavoce della campagna “Operazione fiumi” di Legambiente.
Il tema della qualità delle acque, inoltre, s’intreccia a doppio filo con un’altra questione molto importante nel veronese, come anche in altri territori veneti: quella del carico antropico, anche qui molto elevato. Lo conferma anche la recente autorizzazione concessa per la realizzazione del polo logistico in via Maffea a Campagnola di Zevio, nonostante un primo stop pervenuto dal TAR del Veneto, ma anche altri casi analoghi nel territorio veronese. Su questi il circolo locale di Legambiente è sempre attivo e vigile, avanzando anche proposte e iniziative di tutela. Spiega infatti Maurizio Malvestio, presidente di Legambiente Medio Adige: “In un simile contesto di antropizzazione è più che mai auspicabile la valorizzazione e l’ampliamento del parco naturale di Pontoncello, istituito nel 2009 tra i comuni di San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto e Zevio. Si tratta di un’area di circa 53 ettari, ricadente interamente nel sito Natura 2000 SIC – “Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine”, istituita in maniera concertativa. Nell’atto costitutivo, infatti, le Amministrazioni interessate lo hanno inteso “come l’inizio di un percorso condiviso e come primo passo verso una possibile istituzione di un parco fluviale lungo l’intera asta dell’Adige attraverso il coinvolgimento di altre Amministrazioni Comunali interessate”: un’iniziativa che rilanciamo convintamente e per la quale ci mettiamo a disposizione”.
cartella stampa con comunicato, fotografie, video e approfondimenti
Operazione Fiumi 2025 è una campagna di Legambiente Veneto realizzata con il supporto tecnico di ARPAV, con il contributo di COOP Alleanza 3.0 e BCC Veneta Credito Cooperativo, con il patrocinio delle Autorità Distrettuali di Bacino del fiume Po e delle Alpi Orientali. Nel 2025 i corsi d’acqua monitorati sono: Po, Canalbianco, Brenta, Piovego, Brentella, Bacchiglione, Retrone, Fratta Gorzone, Sile, Dese, Livenza, Adige e Piave.
Legambiente Veneto APS è un’associazione di volontariato di secondo livello che raggruppa, coordina, aiuta e rappresenta i circoli Legambiente presenti sul territorio regionale.
In particolare il coordinamento ha la finalità di favorire una società basata su un equilibrato rapporto umano-naturale, per un modello di sviluppo fondato sull’uso appropriato delle risorse naturali e umane e per la difesa dei consumatori e dell’ambiente; nonché di contrastare le scelte produttive e di consumo sbagliate perché attentano alla salute umana, perché inquinanti e nocive, perché provocano la distruzione di specie animali e vegetali, perché attentano al paesaggio e al patrimonio storico e culturale.
Tabella di sintesi dei dati raccolti sul Adige per la campagna “Operazione fiumi”
FIUME | LOCALITÀ – COMUNE | PROV. | Escherichia coli MPN/100ml | T (°C) | pH | CONDUCIBILITÀ uS/cm |
ADIGE | BUSSOLENGO | VR | 833 | 13.2 | 8.28 | 265 |
ADIGE | ZEVIO | VR | 2613 | 13.4 | 8.19 | 280 |
ADIGE | LEGNAGO | VR | 7915 | 15.2 | 7.89 | 280 |
ADIGE | MASI | PD | 6488 | 16.1 | 7.9 | 271 |
ADIGE | ROVIGO | RO | 307 | 15.7 | 7.97 | 273 |
ADIGE | ANGUILLARAVENETA | PD | 259 | 16 | 7.93 | 274 |
ADIGE | ROSOLINA | RO | 426 | 18.1 | 7.94 | 316 |
Nota: Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore indicato da ARPAV di 1000 (MPN/100ml) si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, con 500 (MPN/100ml) il limite per la balneabilità delle acque, mentre quello consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml). L’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia coli.
Dettagli scheda bacino idrografico fiume Adige 2024 di Arpav (mappa)*
Nota: SQA-MA = Standard di Qualità Ambientale – Media Annua del PFOS lineare espressi per semplicità di lettura in ng/L. L’SQA-MA è pari a 0,65 ng/L.
* La scheda completa si trova all’interno della cartella stampa digitale
Descrizione sostanze inquinanti
Escherichia Coli
Gli Escherichia Coli sono dei batteri che appartengono alla famiglia Enterobacteriaceae come i Coliformi fecali, ma a differenza di questi vivono in modo predominante nell’intestino umano e forniscono quindi indicazioni certe di contaminazione fecale derivante da scarichi fognari non depurati. Sono molto meno resistenti degli Enterococchi intestinali e il tempo di riduzione della popolazione presente in acque marine è risultato di meno di un giorno. Per questo motivo gli Escherichia Coli sono un sintomo nelle acque di una cattiva depurazione e di un inquinamento recente.
Un’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia.
Il limite per la balneabilità delle acque è di 500 unità batteriche MPN/100mL.
Il limite allo scarico di un depuratore è di 5000 unità batteriche MPN/100mL (D.Lgs 152/2006 – Testo Unico Ambientale).
Come limite per lo standard di qualità dell’acqua, ARPAV consiglia 1000 unità batteriche MPN/100mL, ma non è un limite normativo.
Glifosate
Il Glifosate è un erbicida (composto chimico di sintesi) ad ampio spettro di azione, che viene usato sistematicamente in agricoltura e vivaistica per eliminare le piante infestanti.
Questo pesticida ormai da una decina di danni ha un largo consumo e nei fiumi del Veneto è notevolmente presente insieme al suo composto di degradazione intermedio (AMPA), come riscontrato dai rilievi di ARPAV. Il valore limite di legge per le acque superficiali per il Glifosate è di 0,1 μg/L (microgrammi / litro).
Pfas
Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi e impiegati su vasta scala ad esempio in tessuti, tappeti, pelli, schiume antincendio, contenitori per alimenti e detersivi.
ufficiostampa@legambienteveneto.it