Retrone e Bacchiglione malati cronici Con la campagna “Operazione fiumi” il cigno verde torna a monitorare i batteri fecali nelle acque vicentine e rilancia l’allarme
Vicenza, 22 maggio 2025 comunicato stampa
Il report di Legambiente:
Retrone e Bacchiglione malati cronici
Con la campagna “Operazione fiumi” il cigno verde torna a monitorare i batteri fecali nelle acque vicentine e rilancia l’allarme
La campagna itinerante “Operazione fiumi – Esplorare per custodire”, realizzata da Legambiente Veneto con il supporto tecnico di ARPAV, il contributo di COOP Alleanza 3.0 e BCC Veneta Credito Cooperativo e con il patrocinio delle Autorità Distrettuali di Bacino del fiume Po e delle Alpi Orientali, giunge alla sua terza tappa. Bacchiglione e Retrone sono i nuovi corsi d’acqua indagati, dopo Canalbianco, Po e Brenta. Otto i punti di campionamento (sei sul Bacchiglione e due sul Retrone) per misurare escherichia coli, glifosate e pfas e si conferma anche quest’anno un vero e proprio allarme sui batteri fecali.
La fotografia scattata da Legambiente su Bacchiglione e Retrone risulta, per il quinto anno consecutivo dall’inizio della campagna “Operazione fiumi” piuttosto sconfortante e allarmante. I primi risultati degli otto campionamenti svolti dai volontari e le volontarie di Legambiente lungo il Bacchiglione (Caldogno, Vicenza, Debba, Selvazzano Dentro, Ponte San Nicolò e Pontelongo) e il Retrone (a Creazzo e Vicenza) riguardano come sempre gli escherichia coli, ovvero i batteri fecali. La fotografia scattata da Legambiente non sostituisce i monitoraggi ufficiali ma si affianca alle indagini di Arpav che monitora con continuità i corsi d’acqua restituendo ogni anno un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione, ma che purtroppo conferma il cattivo stato di salute dei due corsi d’acqua. I dati sui punti monitorati da Legambiente per il medio corso del Bacchiglione a valle di Vicenza fino alla foce risultano “accettabili” (ovvero entro i limiti previsti allo scarico, perché inferiori a 5000 UFC/100ml), ma vale la pena sottolineare che tutti i punti risultano superare il valore dei 1000 (MPN/100ml), entro il quale si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo; l’unico dato “buono” è quello misurato a Caldogno. Più preoccupante la situazione in città: a Vicenza si riscontrano valori molto elevati sul Bacchiglione, così come sul Retrone a Creazzo e Vicenza (vedi tabella dedicata in cartella stampa).
I dati su glifosate e pfas saranno divulgati nel report finale di “Operazione fiumi”, in dicembre, visto che si tratta di inquinanti più complessi da restituire puntualmente. Tuttavia, sulla base dei dati emersi durante la campagna “Operazione fiumi” 2024 e dalla più recente scheda di bacino idrografico realizzata dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpav) sul Bacchiglione (vedi scheda in cartella stampa digitale), il fiume si presenta come un malato cronico per inquinamento puntuale degli scarichi civili e industriali e per inquinamento agricolo diffuso dell’alta pianura vicentina; a questo si aggiunge anche la presenza diffusa, oltre ai riferimenti di legge, di PFOS a catena lineare derivante zone di connessione tra la falda contaminata dallo stabilimento Miteni e i corpi idrici affluenti il Bacchiglione, sopra la linea delle risorgive. Più della metà dei punti di campionamento della rete di monitoraggio Arpav sul bacino del Bacchiglione non raggiunge la sufficienza già a partire dai parametri base del LIM – Livello inquinamento macrodescrittori (ossigeno disciolto, azoto, fosforo), mentre completano il quadro di qualità insufficiente delle acque, i pesticidi Glifosate e Metolachlor e i loro prodotti di degradazione, utilizzati in agricoltura.
“La cronica presenza di inquinamento da batteri fecali e agenti chimici nelle acque del fiume rischia di essere un problema sempre più serio per le derivazioni idrauliche ad uso agricolo, che compromette le produzioni agricole su un vasto territorio dell’alta pianura” – commenta in proposito Giulia Bacchiega, portavoce della campagna “Operazione fiumi” di Legambiente – “Viste le criticità ripetute, persistenti e non risolte per quanto riguarda i batteri fecali, è evidente che la mala depurazione resti una questione da monitorare e affrontare con decisione. Le cause sono ad esempio gli scarichi non collettati o abusivi, o eccessi di sversamenti dell’agricoltura”.
“Se c’è una certezza di questi tempi” – dichiarano con ironica amarezza Valentina Dovigo, presidente del circolo Legambiente Vicenza, e Luca Professione, presidente di Legambiente Ovest Vicentino – “è che purtroppo Bacchiglione e Retrone continuano ad essere inquinati. È un po’ triste osservare come dopo cinque anni di campionamenti e di restituzione dei dati alla cittadinanza e agli Enti competenti, quasi nulla sia stato fatto per avviare una svolta significativa, se non qualche lieve segno di miglioramento in alcuni tratti del Bacchiglione. Occorrono strumenti di attivazione e coinvolgimento di tutti gli attori afferenti a questi corsi d’acqua come per esempio i “Contratti di Fiume”, utili a concertare soluzioni ai problemi cronici dei due fiumi, e necessari per affrontare la sfida del cambiamento climatico e per costruire politiche pubbliche di adattamento. Sul Retrone questo percorso del Contratto di fiume è appena iniziato e ci auguriamo che prosegua velocemente, mentre per il Bacchiglione chiediamo l’avvio urgente di un percorso analogo”.
Così dichiara Federico Ginato, presidente di Viacqua: “I risultati della campagna che Legambiente conduce da anni sollevano questioni molto rilevanti e attuali sullo stato dei fiumi vicentini. La governance su questo tema è molto frammentata e un singolo soggetto non può avere gli strumenti per affrontare le criticità sollevate. Viacqua, insieme ad altri soggetti del territorio, intende farsi carico del problema, avviando un percorso in cui i diversi soggetti coinvolti nella gestione dell’acqua e dei fiumi possano dialogare e collaborare tra loro“.
“Siamo orgogliosi di partecipare anche quest’anno a Operazione Fiumi, un’iniziativa che rappresenta un esempio concreto di cittadinanza attiva e tutela ambientale. I 38.662 soci e clienti dei nostri negozi Coop del Vicentino condividono l’impegno per la salvaguardia del territorio e la promozione di pratiche sostenibili. La salute dei nostri fiumi riguarda tutti noi, ed è con spirito di responsabilità che Coop Alleanza 3.0 sostiene progetti come questo, capaci di generare consapevolezza e attivare le comunità verso un futuro più rispettoso dell’ambiente” commenta Elisa Cecchetto, presidente della zona soci Coop di Vicenza.
Scienza ma anche divulgazione: ogni tappa della campagna di “Operazione fiumi” è accompagnata da un evento di informazione e sensibilizzazione rivolto al pubblico a cura dei circoli locali. L’appuntamento vicentino è previsto venerdì 23 maggio alle 20.45: “Parco Retrone: un fiume di storie, natura e futuro” sarà una serata per scoprire tutto ciò che scorre lungo il Retrone: storie, progetti, biodiversità e prospettive per il clima e la città. Dalla narrazione teatrale sul rischio climatico alla voce di chi il parco lo vive, lo progetta, lo studia e lo difende ogni giorno. Un silent play, organizzato da La Piccionaia, accompagnerà i partecipanti nell’intreccio di storie e temi legati al fiume e al parco. La partecipazione è gratuita, prenotazione obbligatoria al link https://forms.gle/mr4eb5hopyhG53548
Link di accesso alla cartella stampa con fotografie, video e approfondimenti
Operazione Fiumi 2025 è una campagna di Legambiente Veneto realizzata con il supporto tecnico di ARPAV, con il contributo di COOP Alleanza 3.0 e BCC Veneta Credito Cooperativo, con il patrocinio delle Autorità Distrettuali di Bacino del fiume Po e delle Alpi Orientali.
Legambiente Veneto APS è un’associazione di volontariato di secondo livello che raggruppa, coordina, aiuta e rappresenta i circoli Legambiente presenti sul territorio regionale.
In particolare il coordinamento ha la finalità di favorire una società basata su un equilibrato rapporto umano-naturale, per un modello di sviluppo fondato sull’uso appropriato delle risorse naturali e umane e per la difesa dei consumatori e dell’ambiente; nonché di contrastare le scelte produttive e di consumo sbagliate perché attentano alla salute umana, perché inquinanti e nocive, perché provocano la distruzione di specie animali e vegetali, perché attentano al paesaggio e al patrimonio storico e culturale.
Tabella di sintesi dei dati raccolti per la campagna “Operazione fiumi”
FIUME |
LOCALITÀ – COMUNE |
PROV. |
Escherichia coli MPN/100ml |
T (°C) |
pH |
CONDUCIBILITÀ uS/cm |
BACCHIGLIONE | CALDOGNO | VI |
537 |
16° |
7.7 |
1130 |
BACCHIGLIONE | VICENZA | VI |
2359 |
18.7° |
7.7 |
790 |
BACCHIGLIONE | VICENZA – DEBBA | VI |
17329 |
19.3° |
7.75 |
710 |
BACCHIGLIONE | SELVAZZANO DENTRO – TENCAROLA | PD |
4106 |
20.8° |
7.75 |
605 |
BACCHIGLIONE | PONTE SAN NICOLÒ – RONCAJETTE | PD |
4611 |
20.5° |
7.67 |
530 |
BACCHIGLIONE | PONTELONGO | PD |
2359 |
20.2° |
7.65 |
620 |
RETRONE | CREAZZO | VI |
19863 |
16° |
7.4 |
860 |
RETRONE | VICENZA | VI |
19863 |
17.2° |
7.42 |
710 |
Nota: Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore indicato da ARPAV di 1000 (MPN/100ml) si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, con 500 (MPN/100ml) il limite per la balneabilità delle acque, mentre quello consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml). L’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia coli.
Dettagli scheda bacino idrografico fiume Bacchiglione 2024 di Arpav (mappa)*
Nota: SQA-MA = Standard di Qualità Ambientale – Media Annua del PFOS lineare espressi per semplicità di lettura in ng/L. L’SQA-MA è pari a 0,65 ng/L.
* La scheda completa si trova all’interno della cartella stampa digitale
Descrizione sostanze inquinanti
Escherichia Coli
Gli Escherichia Coli sono dei batteri che appartengono alla famiglia Enterobacteriaceae come i Coliformi fecali, ma a differenza di questi vivono in modo predominante nell’intestino umano e forniscono quindi indicazioni certe di contaminazione fecale derivante da scarichi fognari non depurati. Sono molto meno resistenti degli Enterococchi intestinali e il tempo di riduzione della popolazione presente in acque marine è risultato di meno di un giorno. Per questo motivo gli Escherichia Coli sono un sintomo nelle acque di una cattiva depurazione e di un inquinamento recente. Un’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia. Il limite per la balneabilità delle acque è di 500 unità batteriche MPN/100mL. Il limite allo scarico di un depuratore è di 5000 unità batteriche MPN/100mL (D.Lgs 152/2006 – Testo Unico Ambientale). Come limite per lo standard di qualità dell’acque ARPAV consiglia 1000 unità batteriche MPN/100mL, ma non è un limite normativo.
Glifosate
Il Glifosate è un erbicida (composto chimico di sintesi) ad ampio spettro di azione, che viene usato sistematicamente in agricoltura e vivaistica per eliminare le piante infestanti. Questo pesticida ormai da una decina di danni ha un largo consumo e nei fiumi del Veneto è notevolmente presente insieme al suo composto di degradazione intermedio (AMPA), come riscontrato dai rilievi di ARPAV. Il valore limite di legge per le acque superficiali per il Glifosate è di 0,1 μg/L (microgrammi / litro).
Pfas
Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi e impiegati su vasta scala ad esempio in tessuti, tappeti, pelli, schiume antincendio, contenitori per alimenti e detersivi.